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L’ametista appartiene alla famiglia dei quarzi cristallini e deve il suo colore violetto alla presenza di tracce di ferro. Si forma tramite processo idrotermale a partire da soluzioni di acido silicico a bassa concentrazione di ferro che si raccolgono nelle cavità prodotte dai vapori gassosi nel magma vulcanico o, più raramente, nelle fessure della roccia.

I caratteristici raggruppamenti di cristalli su una matrice comune si chiamano “druse”.

Secondo la cristalloterapia l’ametista possiede moltissime proprietà, prima tra tutte la capacità di allontanare gli incubi notturni incrementando l’attività onirica. Rafforza l’autocontrollo, l’autostima, la forza interiore, quindi la memoria e aiuta a vedere attraverso le illusioni per raggiungere un livello superiore. Calma, rassicura, favorisce le capacità medianiche. Contrasta l’insorgere dell’emicrania e le tensioni mentali, quindi interviene sul sistema endocrino e quello immunitario favorendo la purificazione del sangue. Agisce sull’emisfero destro del cervello e sulle ghiandole pituitaria e pineale.

Opera in modo preciso sulla sfera emotiva galvanizzando e allontanando sconforto e stati depressivi, aiuta a rielaborare una perdita e un lutto. L’ametista può incidere sulla sicurezza interiore, sul timore di agire, ma anche contro le patologie legate a polmoni, flora batterica, ipertensione, rigidità e sistema nervoso. Aggiunta in una crema per il viso ne incentiva il potenziale, agendo contro l’acne. Se inserita in un ambiente, riequilibra le energie date dall’ingresso di estranei e ospiti, oppure garantisce serenità all’interno della camera da letto favorendo un buon riposo. Può lavorare in coppia con i Fiori di Bach, in particolare l’Agrimony, quindi può risultare utile indossarla o portarla in tasca. Per ricaricarla si può immergerla in un bicchiere con acqua salata per qualche ora, oppure tramite il Reiki, ma anche attraverso bagni di sole  o di luna. Concluso il suo percorso al nostro fianco diventerà più fragile fino a rompersi, giusto riconsegnarla a Madre natura liberandola in mare oppure in un corso d’acqua.

Elemento

Acqua: l’elemento acqua riguarda la sfera delle emozioni e della femminilità (amore, guarigione, compassione, riconciliazione, pace, sonno, sogni e sensitività).

 

Chakra collegato all'Ametista

Sesto chakra Ajna  (“Fronte o Terzo Occhio”) e settimo chakraSahasrara (“Corona”)

 

Mitologia

Il nome "ametista" proviene dal greco antico amethystos e significa "colui che non si ubriaca". Infatti, già a quei tempi era nota per la sua capacità di favorire la lucidità mentale e si utilizzava nelle feste dedicate a Bacco per il suo potere di mantenere sobrio chi la teneva con sé.

Ai tempi dei Greci e dei Romani anelli di bronzo con un’ametista erano considerati antidoti contro il male.

Durante il Medio Evo, l'Ametista era più cara del diamante ed era utilizzata dall'alto clero e dalla nobiltà, nell'anello dei cardinali, dei re, dei duchi come simbolo di potere assoluto poiché chi conosceva lo spirito poteva dominare anche la materia.

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