
NATURA MATER
un aiuto dalla natura
Il colore associato a Svadhishtana, il secondo chakra, è l’arancione. Il chakra è situato nel basso ventre, poco al disopra del pube, in corrispondenza dell’osso sacro. Gli organi associati sono: le gonadi (ovaie per le donne, testicoli per gli uomini), i reni e il sistema immunitario. Il senso corrispondente è il gusto.
Svadhishtana in sanscrito significa “collocato nel suo proprio posto”. Le sue funzioni principali sono il desiderio, il piacere, la sessualità e la procreazione. La parola chiave associata è IO SENTO, il suono associato è RE.
Svadhishtana è in relazione all’elemento acqua e racchiude la capacità di provare emozioni, è connesso con il desiderio di unione sessuale con l’altro e di riproduzione, sovrintende il bisogno di socializzare e di espadere la nostra personalità, l’equilibrio tra il dare e l’avere. Le qualità che lo caratterizzano sono la sensibilità e la creatività.
Il funzionamento disarmonico di Svadhishtana può portare a impotenza, frigidità, ansia, attacchi di panico, problemi alla prostata, nefrite, disturbi ai reni e alla circolazione, dolori lombari.
Se c’è un funzionamento eccessivo di questo chakra, si manifesteranno ipersensibilità e sbalzi d’umore improvvisi associati a pianto e/o minzione frequenti, mentre il rapporto con l’altro sesso provocherà forti tensioni e insicurezze e si limiterà spesso allo sfogo sessuale, al riparo da ogni coinvolgimento emotivo.
L’incessante ricerca e l’appagamento egoistico caratterizzano le relazioni, che inevitabilmente portano all’insoddisfazione. Il piacere significa innanzitutto capacità di seguire i ritmi naturali dell’organismosenza forzarli: gestire con armonia l’energia sessuale vuol dire saper radicarsi al piacere senza esserne imprigionato, imparare a essere se stessi e provare a orientarsi verso la libertà interiore.
Se invece c’è un funzionamento insufficiente, si avranno disfunzioni sessuali, gonfiori, introversione, tendenza alla solitudine, paura, senso di colpa. Spesso la causa è un’infanzia in cui genitori assenti o avari di affetto hanno represso la spontanea espansione del chakra e la ricettività naturale agli stimoli dei sensi. Il risultato è un adulto incapace di amarsi e di credere nella proprie attrattive, piuttosto freddo e inibito, che preferisce la sfera razionale e intellettuale e rifugge il contatto fisico e i piaceri.
La sensazione è di vuoto e di mancanza di identità, si verifica un’assenza di stimoli e di passioni, mentre dal desiderio di possedere le qualità degli altri nascono invidia e gelosia.


Per riequilibrare il secondo chakra, la soluzione più semplice consiste nell'effettuare una meditazione sdraiati a terra, a occhi chiusi e col capo rivolto a ovest, appoggiando direttamente i cristalli sulla pelle nuda tra l’ombelico e l’osso pubico. Si possono utilizzare cristalli di rocca per potenziare l’effetto delle pietre, tenendoli in mano o disponendoli in cerchio intorno al corpo, con le punte rivolte al centro.
Scaricare e sciacquare le pietre sotto l’acqua fredda dopo l’uso. Le pietre correlate al secondo chakra sono: agata di fuoco, calcedonio rosso, calcite arancione, corniola, giada, opale di fuoco, pietra di luna, zircone arancione.
Esistono anche suoni abbinati al secondo chakra che possono anche essere usati come accompagnamento per la meditazione e/o per eseguire un massaggio delicato e circolare in senso orario con 20 ml di olio di sesamo e poche gocce di olii essenziali specifici per il secondo chakra.
Gli oli essenziali correlati al secondo chakra sono:
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olio essenziale di gelsomino,
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olio essenziale di bergamotto,
Sono ottimi anche la cromoterapia, il massaggio ayurvedico (in particolare il pranico keraliano), alcune tecniche yoga o di tai chi chuan. Esistono infine esercizi specifici per riportare in equilibrio i chakra; si tratta di movimenti codificati in tempi antichi conosciuti come i 5 tibetani, intrinsecamente collegati alla dottrina dei chakra.